28 settembre 2008

A RIMINI IL DUATHLON DIVENTA............MONDIALE

Un altro grande evento sportivo ha preso piede a Rimini: dal 26 al 28 Settembre , presso le vie del lungomare si è tenuto il CAMPIONATO MONDIALE DI DUATHLON.

L’associazione Triathlon Duathlon di Rimini ha organizzato la competizione mondiale di questo sport , che ogni anno richiama l’attenzione di centinaia di appassionati; il campionato di Duathlon torna così anche quest'anno a Rimini, città che si è confermata ottima per ospitare questo sport grazie alla grande ospitalità dimostrata nei confronti di sportivi e federazioni.

Il Duathlon comprende 2 discipline, corsa e bicicletta, suddivise in 3 fasi: 10 km a piedi, 40 in bicicletta e altri 5 a piedi;
la competizione che ha messo a dura prova le capacità fisiche di ogni partecipante è stata un vero spettacolo al quale i fan di questo sport sicuramente non sono mancati.

La cerimonia d’apertura è stata Venerdì 26 Settembre alle ore 17 , mentre nei 2 giorni seguenti , si è svolto le corse delle categorie maschili e femminili suddivise per età: Junior, Elite, U.23 e AGE GROUP, AWAD e TEAM junior elite.

La manifestazione sportiva avrà termine stasera , Domenica 28 Settembre, con i festeggiamenti, la premiazione dei vincitori e la cerimonia di chiusura.

Vi hanno partecipato circa 1.217 atleti, distribuiti in 12 diverse gare, con una geografia che abbraccia 39 Paesi e tutti e cinque i continenti.

Fra i partecipanti , non poteva mancare Alessandro Alessandri, il 38enne duatleta riminese che è anche un punto di forza della nazionale italiana.

Il Campionato Mondiale di Duathlon ha sancito il ritorno del grande sport a Rimini con un evento che ogni anno attira migliaia di appassionati che si riuniscono sulla riviera romagnola, da sempre fulcro di importanti eventi.

25 settembre 2008

PREMIO AIRONE



Oggi , con immenso piacere , ho ricevuto da Stella il Premio Airone di Stelle - Con la mente e con il cuore" - che conferisce al blog l'abilità di "insegnare ogni giorno a vivere qualcosa in più, sia con la mente che con il cuore".

Onorata di questo premio , lo vorrei girare anche ai miei blogger preferiti , a quelli che sono sempre presenti qui da me , a quelli che leggo sempre e volentieri.....insomma ...a tutti voi....

24 settembre 2008

LA BATTAGLIA " ALLA CARBONARA "


Riccione rivendica l’origine degli spaghetti alla carbonara, preparati per la prima volta dal noto chef Renato Gualandi di Bologna.

Il piatto, con la sua ricetta originale, ha fatto parte della cena di gala che si è tenuta domenica 20 settembre , nella cornice di Villa Mussolini.
Durante la serata il cuoco dalle mani d’oro , ha riproposto fedelmente il menù della cena di liberazione dalle armate tedesche, che si tenne il 22 settembre 1944 all’hotel Vienna di Riccione.
È qui che fu portata in tavola la prima carbonara della storia, cucinata dallo stesso Gualandi e servita da camerieri in abito militare.
Per l’occasione il sindaco di Riccione , ha dichiarato ufficialmente Gualandi “inventore della carbonara”.

L’amarcord del noto chef è nitido: “Per festeggiare la liberazione di Riccione, avvenuta tra il 20 e il 21 settembre 1944, gli alleati anglo-americani di stanza a Riccione , organizzarono una cena di gala la sera del 22.
Il comandante delle truppe canadesi, il generale Eedson Burns radunò all’hotel Vienna, sede del suo Quartier Generale, ospiti d’eccezione: il Ministro Harold MacMillan, i generali Harold Alexader e sir Oliver Leese”.
Per Gualandi, che con le sue doti culinarie ha deliziato pure i palati di nobili personaggi come la regina d’Olanda, Charles De Gaulle, Enzo Ferrari, Giorgio Bassani, nonché Guglielmo Marconi, Indro Montanelli, Beniamino Gigli, Wanda Osiris, Tyron Power, Enrico Mattei e Spadolini, fu un successo.

“Per il menù" mescolai elementi della cucina anglosassone con quelli della tradizione italiana.
Gli ingredienti furono quelli messi a disposizione dagli alleati.

Gualandi creò così gli spaghetti alla carbonara, usando bacon cotto in un pò di burro, crema di latte e formaggio fuso, polvere di rosso d’uovo, spaghetti spolverati da una manciata di pepe macinato a fresco.
Il piatto venne accompagnato da pezzetti di pane con prezzemolo per gustare fino in fondo il sugo piuttosto liquido della carbonara.
Per la ricetta si avvalse pure di piccoli segreti carpiti all’estero, e soprattutto durante il servizio prestato presso il corpo dell’11esima armata italiana al castello di Idria nel 1943.

Il menù, oggi come allora, prevede anche canapè, tartine assortite a base di salumi e formaggi e crema di cuori di lattuga.
Quindi l' Irish stew e roast beef, cucinato alla griglia.
Per finire sarà servito un plum cake alto circa un metro e mezzo.
Come 64 anni fa, rappresenterà le due torri di Bologna.
Nel 1944 i commensali, vista la perfezione del dolce e il suo auspicio, cioè l’attesa liberazione di Bologna, preferirono non consumarlo.
Dopo il dessert seguirono fichi fritti in salsa di rhum e il Welsh rare bit, specialità gallese con rossi d’uovo, liquore, sale, zucchero e pane.

Un particolare: Gualandi, ultraottantenne, “mostro sacro” della buona cucina, dal celebre gastronomo Carnacina, è stato definito “uno dei più valenti chef europei in attività di servizio”.
Giuseppe Mantovano nel volume “La cucina italiana: origine, storie e segreti” lo pone fra i “massimi continuatori della grande tradizione alimentare italiana”.
Nel ’39, a 18 anni, vinse a Genova i littoriali del lavoro per la cucina, superando il vaglio di una giuria severissima presieduta da un esperto del calibro di Luigi Carnacina.
Nel 1963 i francesi gli assegnarono il loro solenne brevetto culinario.
Poi lo nominarono Gran Cancelliere della Commandarie des Cordons Blues di cui, per incarico del ministro Gaston Gerard, fondò la Delegazione italiana con sede a Bologna nel vecchio ristorante 3 G in via Nazario Sauro.

Già premio “Artusi”, è “profeta” delle erbe officinali e aromatiche che coltiva con passione nel suo orto sui colli di Misano.

22 settembre 2008

IL " CAPITANO" TORNERA' A VELEGGIARE ????



Il nostro capitano tornerà a veleggiare , non andrà a gonfie vele , ma almeno potrà veleggiare sereno.

Il " lupo di mare " riminese CAPITAN GIULIETTI è stato un pilastro della marineria non solo cittadina , ma anche italiana.

Chi è Capitan Giulietti ?


Personaggio scomodo e dimenticato, Giuseppe Giulietti costringe a fare i conti con una bella fetta di Storia italiana.
Spende la sua vita per la causa della marineria, alla quale appartiene per nascita e professione.
Figlio di poveri pescatori riminesi, venuto alla luce il 21 maggio 1879, appena diplomatosi all'Istituto nautico comincia la sua carriera come mozzo.
Durante il servizio militare (ovviamente in Marina), diventa Capitano , conosce anarchici e socialisti.
L'incontro lascia il segno in una personalità forte, in un giovane già consapevole della sua missione politica.
Aderisce al partito socialista, scrive sul «Lavoratore del mare» e su «La Pace», settimanale antimilitarista.
Durante la grande guerra viene onorato della “Medaglia d'oro al valor Militare”.


Rimini ha un eroe, ma purtroppo poco o nulla spende per esso: “Capitan Giulietti” che ha sempre combattuto per il bene comune delle genti di Mare, amatissimo in tante città marinare d'Italia , in primis nella Città Italiana del più grande porto del mediterraneo “Genova” , dove tutt'ora esiste ed insiste una delle più importanti società di navigazione a Lui dedicata .

Sindacalista, Politico ed Eroe ed è proprio il caso di dirlo, senza macchia e senza paura, fondò per i lavoratori del mare la “Cooperativa Garibaldi” e partecipò all'impresa Fiumana di Gabriele D'Annunzio .

In molte città esistono monumenti al Capitano dedicati, anche la città di Rimini ,ne ospita uno.

Il Monumento a lui dedicato fu donato al Comune di Rimini dalla Marineria Genovese , dove il Capitano svolse buona parte della sua attività.

Purtroppo, questo monumento situato lungo la destra del Porto Canale oggi versa in un triste degrado : marmi rotti, verderame , escrementi di piccioni e boscaglia tutt'intorno .
Nessuno si cura di sistemarlo , anzi, qualche buontempone ha pensato bene di farne sparire un pezzo, infatti, il Galeone in metallo alla base dello stesso, è stato trafugato dai “soliti ignoti” .
Il Capitano Giulietti non merita questo affronto , colui che ha fatto emergere la bellezza della marineria popolare, che ha lottato per i lavoratori del mare , non merita di essere dimenticato , ne tantomeno di essere così offeso.

Ora , dopo varie lettere all'Amministrazione Comunale , da parte dei cittadini , sembra che qualcosa di buono si muova per il nostro Capitano , che le "acque"
si muovono a suo favore , che hanno intenzione di restaurare la statua del capitan Giulietti.

Starà sempre li' , lontano dalla salsedine marina , ma riqualificheranno i giardini circostanti , che attualmente sono in uno stato di abbandono , che non fa certamente onore alla nostra città.

Al Capitano sarò dedicato il molo di Levante : una targa ricorderà la sua data di nascita e di morte.
Manca ancora la delibera che autorizzi l'erogazione della somma stanziata , necessaria per iniziare i lavori..... poi il Capitano potrà tornare dignitosamente a veleggiare.

13 settembre 2008

IL VOLO DELLE RONDINI


Da alcuni anni, nella seconda metà dell'estate, all'imbrunire, migliaia di rondini si ritrovano per andare a dormire sulle canne che costeggiano le sponde del fiume Marano, a Riccione, vicino al suo sbocco al mare.

Ormai è diventato un appuntamento fisso per molti riccionesi e non solo , che ogni sera si ritrovano sul ponticello ciclabile di legno che attraversa il fiume Marano, per vedere lo spettacolo offerto in cielo dal volteggiare degli uccelli.



Per vedere alcune immagini bellissime , cliccate su questo link :

http://www.newsrimini.it/gallerie/v/rondinimarano/

10 settembre 2008

DA RIMINI A.......SANTIAGO DE COMPOSTELA



Da Rimini a Santiago di Compostela in bicicletta.

Palmino Commodaro (47 anni) e Bruno Gatti (63 anni) partiranno mercoledì 17 settembre per una nuova avventura su due ruote.

Lo scorso anno , a fine agosto , raggiunsero Lourdes in nove giorni (1.500 km), quest’anno ne aggiungono altri mille per completare un viaggio in bicicletta da sempre nei loro sogni.

In auto i km sarebbero un po’ meno (2.220), ma su due ruote vanno ovviamente evitate le autostrade e allora se ne aggiungono circa 300 per completare il pellegrinaggio.

Già, perché alla base della scelta delle mete, oltre alla smisurata passione per la bicicletta, c’è anche la volontà di raggiungere mete di pellegrinaggio cristiano.

La partenza è fissata alle 7.30 di mercoledì 17 settembre e fino a Lourdes il percorso sarà lo stesso dello scorso anno: Reggio Emilia, Tortona, Marina di Andora, Peymenade (Francia), Senas, Lunel, Carcassonne, Carbone, Lourdes.
Poi biclette puntate su Sant Jean de Port, Pamplona (Spagna), Burgos, Leòn, Valle del Bierzo, Galicia e Santiago de Compostela.

Il viaggio è programmato in 15-16 giorni.

“Questi lunghi viaggi in bicicletta – spiegano – sommano alcuni ingredienti per noi fondamentali:
la bicicletta,
l’amore per la natura e
la nostra fede cristiana.

Siamo allenati, ma la prova stavolta sarà veramente dura.

Mediamente percorreremo 170 km al giorno, è la media giornaliera che i corridori professionisti hanno percorso all’ultimo Giro d’Italia, ma noi ce la prenderemo molto più comoda!
Saranno quindi la fatica e le condizioni atmosferiche a dettare il ritmo.
Lo scorso anno ci impiegammo un giorno in meno del previsto, speriamo di aver fatto bene i conti anche quest’anno e in ogni caso potremo anche ‘sforare’ un po’. L’importante è arrivare.

Il passaggio più duro?

Certamente i Pirenei, ma lì avremo anche uno scenario indimenticabile a sostenerci nella fatica”.



Nella foto i " due ciclisti "

8 settembre 2008

RIMINI......CAPITALE

Rimini 'capitale' turistica dei giovani italiani.....

....secondo il sito 'lastminute.com', sulla base delle prenotazioni ricevute via web, Rimini è la meta più gettonata dai turisti del Bel Paese, preceduta solo dalla Costa Smeralda e seguita a ruota da Palermo.


Sono state la Sardegna, Rimini e Palermo le mete preferite dagli italiani nell'estate 2008.

I principali spostamenti vacanzieri degli italiani nell'estate 2008 hanno visto come meta più ambita la Sardegna, in particolare per la rinomata Costa Smeralda e il tratto costiero di Golfo Aranci, seguita dalla gettonatissima Rimini, scelta prevalentemente da un pubblico giovane.



Terza classificata Palermo, molto richiesta sia per il turismo di mare sia per l'attrattiva del patrimonio artistico e culturale della città.

Segue l'isola di Ischia, ricercata meta turistica grazie alle numerosissime sorgenti termali di cui dispone.

Poi è la volta della Puglia, in particolare della penisola del Salento, che è stata scelta sia dalle famiglie sia da un pubblico giovane, grazie a strutture ricettive adatte a tutte le esigenze.

Al sesto posto della classifica troviamo ancora una città della Sicilia: Catania.



Riscuotono anche successo le città d'arte del Belpaese: il settimo posto va a Roma, seguita da Firenze,
Venezia e Verona.

Località balneari anche per chi ha scelto di passare le ferie all'estero: in cima alla classifica troviamo il Mar Rosso,
seguito da Barcellona.

Al terzo posto compaiono le isole della Grecia.

A seguire tre affascinanti capitali come Parigi, Praga e Londra.

Le isole Baleari si piazzano al settimo posto, seguite dalle località turistiche della Tunisia e della Turchia.

Chiude la classifica delle top ten Berlino.



....l'estate sta finendo , ma la voglia di partire.....quella non finisce mai....

7 settembre 2008

GRAZIE !





UN PRIMO TRAGUARDO E' STATO RAGGIUNTO :

100 POST!!!



con il posto qui sotto ,sono arrivata a 100.....

.........il merito è solo vostro........GRAZIE !

6 settembre 2008

RIMINI E I SUOI BORGHI.....BORGO SAN GIULIANO


La tradizione riminese trae linfa dalla vita stessa dei suoi Borghi antichi.

Uno di questi, e forse il più conosciuto perchè reso celebre dalla figura di Federico Fellini, è senz'altro il BORGO SAN GIULIANO, nelle cui stradine si può ritrovare quell'atmosfera tipica raccontata dal grande regista.

Tra i vicoli e le casette del Borgo , è possibile ammirare anche variopinti Murales eseguiti da pittori riminesi che rappresentano i film e la vita del Maestro.

Per mantenere viva la tradizione antica del Borgo, si è costituita la SOCIETA' DE BORG, che, a cadenza biennale, organizza la ormai famosa Festa de' Borg, a cui partecipa tutta la città e che permette di assaporare l'atmosfera della Rimini d'altri tempi.

La festa si svolge con animazioni, teatro di strada, musica e gastronomia tipica per le contrade e i vicoli dell'intero Borgo.

********** FESTA DE BORG 2008:****************

"Le veglie: tra incubi, misteri e briganti beatificati" è il titolo della 16esima edizione della festa, un viaggio fra rivista, avanspettacolo, varietà, cabaret...

Per l'occasione le piazzette del Borgo San Giuliano si trasformeranno in teatri e palcoscenici dove la comicità verrà presentata nelle sue variegate forme.

La festa quest'anno si 'accenderà' con un'anteprima inedita, la sera di sabato 6 settembre alle ore 21 in piazza Cavour, con la suggestiva rappresentazione della compagnia francese "La Salamandre" che propone spettacolari giochi con il fuoco.

Secondo la credenza degli antichi, la salamandra passa indenne tra le fiamme e se per caso cade su una fiamma si estingue immediatamente.

A Rimini "La Salamandre" passa nel centro storico per accendere la "Festa de' Borg" con la rappresentazione "Passage & Parade de feu", una parata con spettacoli all'inizio e alla fine del corteo.

Si parte con la performance in piazza Cavour, dove tra gli eccezionali giochi con il fuoco sarà creato una cascata di fiamme dal balcone del Muncipio.
Segue la sfilata di fuoco lungo il corso d'Augusto per arrivare al Borgo, dove sul palco galleggiante all'interno dell'invaso del Ponte di Tiberio sarà rappresentata lo spettacolo finale, accompagnata da musiche e voci narranti creando un'atmosfera magica.

Gran finale domenica 7 alle 23.30 con il concerto per fuochi d'artificio dal maestro Antonio Scarpato.

3 settembre 2008

UNA FAVOLA.....LUNGA 20 ANNI........



Una volta in campagna c’erano le veglie, nelle stalle d’inverno e nelle aie d’estate, si riunivano interi gruppi familiari, per stare insieme a raccontarsi storie vissute e inventate , con gli uomini che giocavano a carte e le donne che venivano spicciando i loro mestieri di filatura e cucito.
Era infatti impensabile che le donne alle veglie non si portassero dietro i ferri o i fusi, non potevano stare senza far niente perché era sconveniente per un’esponente del gentil sesso oziare e poi erano abituate così, a sfaccendare comunque, dalla sveglia al momento di andare a dormire.

Un tempo succedeva questo, prima dell’arrivo della tv che ha richiuso le famiglie in casa, prima della motorizzazione che ha portato tanti a spostarsi facilmente anche in luoghi così lontani che prima si raggiungevano solo nelle grandi occasioni (per i mercati o le feste, per una singola gita ed un bagno estivo al mare).

Così con un tale “progresso” si è perso il piacere di ritrovarsi, di farlo di persona come attori e soggetti di un dialogo e non come spettatori davanti ad un elettrodomestico.
Ma forse non tutto può essere perduto, qualcosa di buono può ancora accadere come dimostra il grande afflusso di persone alla festa “dl’algaza” di Coriano, il sabato e la domenica dopo ferragosto.
In quelle sere festaiole, invece delle attrattive della costa, in molti hanno preferito scambiarsi quattro chiacchiere, mangiando e bevendo in compagnia in una piazza trasformata in antica aia, con i maschi a discutere di raccolti e trattori, le “azdore” ad apparecchiare e passarsi le ricette.


E che dire dei gruppi di donne che si riuniscono di sera, armate di uncinetto e ago da ricamo, per ricreare i bellissimi lavori di un tempo, per socializzare certo ma anche per fare del bene?

Ci sono diverse realtà, ma forse nella nostra zona il gruppo che ha la storia più lunga è quello di Croce di Monte Colombo.

Ne è passato del tempo da quanto è stato proposto ad una quindicina di signore del paese di riprendere in mano l’ago il filo e … le antiche veglie.
Già, ne è passato di tempo da quella prima idea, qualcuno ha contato almeno 23 anni durante i quali il gruppo inevitabilmente si è allargato e poi ristretto, con la partecipazione di donne di età compresa tra gli …enta e diversi …anta.
Ma gli anni non hanno mai avuto importanza, come si sente dire oggi, davvero in questo caso, “l’età non conta”.
Ha sempre contato invece, la voglia di stare insieme una o più volte la settimana, per il piacere di sentirsi parte di una comunità, per riprendere lo spirito del buon vicinato che c’era una volta.
Di fondo poi, la voglia di fare qualcosa per gli altri.

Lo scopo principale di questo che venne chiamato informalmente “Circolo del bianco” era vendere i lavori eseguiti per fare beneficenza e per aiutare la parrocchia nelle spese.

L’ultimo regalo fatto alla parrocchia è un nuovo pavimento dentro la chiesa, un’opera necessaria ma che da tempo veniva rimandata per la forte spesa prevista; le signore del circolo (attualmente una decina, ) non si sono certamente spaventate, per anni con pazienza hanno continuato a fare pizzi e ricami, allestito il banchetto della vendita nel paese durante le feste, lavorato e risparmiato come le formichine fino a racimolare le decine di migliaia di euro necessari.
E alla fine il risultato è stato raggiunto: come poteva essere altrimenti con un gruppo così determinato da volere durare oltre venti anni!

2 settembre 2008

LA FESTA DELL'OSPITALITA'



L'ospitalità........parola cara a tutta la Romagna.
E cosi' diventa a Bertinoro , il simbolo di una tradizione cittadina e nome della sua manifestazione più importante e ricca.
Evento speciale e centrale è la rievocazione dell'antico rito dell'Ospitalità che ricorda il fatto , che nell'anno Duecento, le famiglie nobili di Bertinoro innalzavano in piazza una colonna incastonandovi ciascuna un proprio anello.
In tal modo i forestieri, usufruendone per legare il proprio cavallo, diventavano ospiti non solo di quella famiglia, ma dell'intera comunità, subito partecipi di una gradevole atmosfera di ospitalità.

Inizio della manifestazione è domenica 3 agosto con il Palio della Madonna delle nevi, con la gara dei rioni seicenteschi di Santa Maria Nuova.

Altro momento d'eccellenza è stata domenica 31 agosto in cui si corre la Granfondo dei vini Bertinoresi.

Si giunge poi al venerdì di Fricò (5 agosto) con una serata in cui le culture e le arti più diverse si presentano e offrono momenti di autentico spettacolo e divertimento fino al mattino seguente.

Domenica 7 settembre si rinnova il Rito dell'Ospitalità:

ospiti ufficiali e semplici visitatori sono invitati a staccare una delle tante buste appese per l'occasione da ristoranti e famiglie bertinoresi desiderose di avere qualche ospite a pranzo;
nel pomeriggio e nella sera si susseguono momenti di intrattenimento e spettacolo, che si conclude con splendidi fuochi d'artificio.

La manifestazione prosegue poi il sabato successivo (13 settembre) con il Raduno Carducciano presso la Pieve di Polenta e si conclude infine con la Festa paesana della frazione di Polenta la domenica 14 settembre.

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